Lo scrittore cinese rivisita un’antica storia tradizionale, tratteggiando atmosfere magiche per raccontare un amore senza tempo
La tradizione cinese è ricca di racconti e leggende. Tra questi c’è la storia di Meng Jiangnü, di cui esistono numerose versioni.
Una in particolare è quella scritta nel 2006 da Su Tong, tradotta in italiano da Giulia Falcini e pubblicata nel 2017 da Csa Editrice, Binu e la Grande Muraglia.
Protagonista del racconto è Binu, una ragazza che vive nel villaggio della Pesca, dove è proibito piangere. Un divieto che lei non riesce proprio a rispettare e per questo viene isolata dagli altri abitanti del villaggio. La sua vita ha una svolta quando incontra Qiliang, l’uomo che sposerà.
Ma la loro tranquillità viene spezzata qualche anno più tardi, quando Qiliang, come migliaia di altri uomini, è costretto a partire per contribuire alla costruzione della Grande Muraglia cinese.
Binu attende il suo ritorno e, con l’avvicinarsi dell’inverno, spinta dalla preoccupazione per il marito che non ha portato con sé nessun vestito invernale, decide di mettersi in viaggio per raggiungerlo e portargli qualcosa di caldo da indossare.
Inizia così la sua lunga avventura, a tratti magica e surreale, che si rivelerà più difficile di quanto avesse potuto immaginare. Ma nonostante le innumerevoli difficoltà che potrebbero farla desistere, Binu prosegue dritta per la sua strada lungo la quale fa incontri improbabili e finisce in situazioni pericolose.
Nulla però la ferma. La forza del suo amore per Qiliang le farà superare ogni ostacolo fino a farla arrivare a destinazione.
Su Tong riscrive una storia senza tempo, che in Cina viene tramandata di generazione in generazione, e tratteggia una protagonista semplice, a tratti ingenua, ma forte e determinata nel perseguire il suo intento nonostante tutto e tutti.
La leggenda è nata per ricordare il duro lavoro a cui furono costrette migliaia e migliaia di cinesi per realizzare il progetto dell’imperatore Qin Shihuang (260 a.C. – 210 a.C.) di costruire la Grande Muraglia.
E per ricordare la protagonista di questa storia, durante la dinastia Song (960-1279) fu eretto un tempio in suo onore, ai piedi della Grande Muraglia, nella città di Qinhuangdao, nella provincia dello Hebei.