Scritto da Hu Lanbo, direttrice della rivista mensile bilingue Cina in Italia, il libro raccoglie oltre trenta racconti che offrono il particolare punto di vista di una cinese che vive in Italia da tre decenni
Non ricordo di essere mai tornata in Cina in primavera, ma ricordo bene che era primavera quando ho lasciato il mio Paese e nell’aria era tutto un turbinio di soffioni.
Si apre così il brano che dà il titolo al libro e chiude il volume. Dopo un’autobiografia intitolata La strada per Roma, poi rivista e ripubblicata con il titolo Petali d’orchidea (Barbera, 2012), e il romanzo Il sole delle otto del mattino (Cina in Italia, 2017), Hu Lanbo è tornata in libreria con La primavera di Pechino (Cina in Italia, 2019), una raccolta di oltre trenta racconti e riflessioni in cui l’autrice raccoglie momenti della sua vita, pensieri, riflessioni e sentimenti.
Un particolare interessante è che tutti i racconti sono pubblicati sia in italiano che in cinese, una scelta che riflette e conferma la costante attenzione di Hu Lanbo per la comunicazione tra le due culture che coesistono in lei: la cultura della sua terra d’origine, la Cina, e la cultura del Paese in cui vive ormai da trent’anni, l’Italia.
Fin da quando vive in Italia, infatti, si è impegnata per creare un ponte tra i due Paesi e tra queste due culture. Un impegno che si è concretizzato con la fondazione della rivista bilingue Cina in Italia nel 2001 ed è proseguito poi con la pubblicazione di libri, prima per adulti e poi per bambini, come Mulan, primo volume della collana bilingue di albi illustrati, continuata con numerose altre pubblicazioni, come L’albero di ombrelli, Nian. L’origine del Capodanno cinese, La zuppa della Festa Laba, Chiamare la luna, Il cavallo del dipinto magico, Nezha conquista il re Dragone e Wang Xiao e la barchetta incantata.
I racconti sono seguiti da alcune poesie scritte in italiano da Hu Lanbo e accompagnate da calligrafie di caratteri cinesi realizzate appositamente dall’artista romana Bibi Trabucchi.
Sia nella prosa che nei versi, lo stile di Hu Lanbo è semplice, lineare, immediato. Le immagini che descrive, i sentimenti e le sue riflessioni sono esposte senza filtri, in un tono colloquiale che fa sentire il lettore un interlocutore privilegiato, scelto dall’autrice per condividere con lui i suoi pensieri più intimi.
Ed è proprio qui la forza della scrittura di Hu Lanbo. Una scrittura sincera sia nella forma che nel contenuto.
La scelta di pubblicare i testi del libro La primavera di Pechino sia in italiano sia in cinese rende il libro particolarmente adatto a diverse tipologie di lettori: italiani interessati a scoprire aspetti della Cina e della sua cultura, cinesi che vogliono ritrovare sentimenti e punti di vista comuni al loro modo di percepire la realtà e soprattutto italiani che studiano la lingua cinese, che leggendo i brani possono mettersi alla prova ed esercitare la loro capacità di lettura e comprensione.