Dal libro al film di Zhang Yimou, la storia di Songlian ha conquistato lettori e spettatori in tutto il mondo
Mogli e concubine è il libro più famoso e letto di Su Tong. Pubblicato in Cina nel 1989, è stato tradotto in italiano da Maria Rita Masci e pubblicato in Italia nel 1992 dalla casa editrice Theoria, primo romanzo di Su Tong ad essere proposto ai lettori italiani.
A contribuire al suo successo la trasposizione cinematografica a opera di Zhang Yimou, che nel 1991 dirige la pellicola Lanterne rosse, premiata con il Leone d’Argento per la regia alla Mostra del Cinema di Venezia di quell’anno e con il David di Donatello come Miglior Film Straniero nel 1992, anno in cui ottiene anche la candidatura all’Oscar come Miglior Film Straniero.
Ripubblicato da Feltrinelli, il libro è finito per anni fuori catalogo, fino a quando nel 2020 Orientalia editrice non ne ha proposto una nuova edizione, curata e tradotta sempre da Maria Rita Masci.
Mogli e concubine racconta le vicende di Songlian che, per uscire dalla povertà in cui è precipitata la sua famiglia dopo il suicidio di suo padre, è costretta a lasciare gli studi e ad accettare di diventare quarta sposa e concubina del ricco Chen Zuoqian. Inizia così un nuovo capitolo della sua vita, che la porta a dover fare i conti con una realtà a lei sconosciuta.
Songlian scopre fin da subito che tra quelle mura non può fidarsi di nessuno. La vita nella residenza di Chen Zuoqian è fatta di meschinità e soprusi, ripicche e cattiverie, gelosie e tradimenti, a cui mogli e concubine sono spinte per tentare di accaparrarsi i favori dell’uomo e guadagnarsi maggiore considerazione ai suoi occhi. Chen Zuoqian dispone delle loro sorti, le loro vite sono nelle sue mani, in balia dei suoi desideri.
Una situazione che Songlian affronta prendendo le distanze dalla vita di palazzo e trovando una sua via di fuga, attraverso cui si distaccherà completamente dalla realtà. Una realtà a cui non riesce proprio a conformarsi.
Attorno alla protagonista ruotano altre figure femminili, estremamente diverse tra loro, ma accomunate dal comune destino di sofferenza. Oltre alle prime tre mogli di Chen Zuoqian, Yuru, Zhuoyun e Meishan, ci sono le domestiche, pettegole e invidiose, che non vivono di certo in una situazione migliore.
Tra le figure maschili, oltre a quella di Chen Zuoqian, spicca sicuramente quella di Feipu, il figlio avuto dalla prima moglie, con cui Songlian avrà fin da subito una particolare intesa. Nulla di romantico o passionale, però. Su Tong, infatti, senza svelarlo apertamente, ci fa capire tra le righe che Feipu è innamorato del suo insegnante di flauto.
Mogli e concubine è un romanzo breve ma intenso, in cui Su Tong sferra una dura critica nei confronti della condizione femminile e del sistema del concubinato nella Cina pre-rivoluzionaria, tratteggiando personaggi complessi, che interagiscono tra loro secondo dinamiche mai scontate, rivelatrici di una società che nasconde il suo vero volto dietro l’apparente perfezione.
Il risultato è una storia drammatica e struggente, un libro assolutamente da leggere!