Primo romanzo tradotto in italiano di Wu Ming-yi, esponente del filone della scrittura naturalistica a Taiwan

C’è Alice che vive a Taiwan, in una casa in riva all’oceano. C’è Atrei, nativo dell’isola di Wayo-wayo. Ci sono Hafay, Dahu, Umav, Wusula e numerosi altri personaggi che ruotano attorno a loro. E poi c’è la Natura, da cui le esistenze di tutti dipendono. Questi, in estrema sintesi, gli elementi fondamentali attorno a cui è costruita la storia di Montagne e nuvole negli occhi di Wu Ming-yi, tradotto dal cinese da Silvia Pozzi e pubblicato da Edizioni e/o (2021).

È il primo romanzo di questo scrittore taiwanese , che è anche professore, fotografo, pittore, attivista ambientalista e studioso di farfalle, ad essere tradotto in italiano e, oltre a raccontarci una storia toccante e ricca di emozioni, ha il merito di far scoprire ai lettori italiani il filone della scrittura naturalistica di Taiwan, di cui Wu Ming-yi è uno degli esponenti più noti.

Il tema dell’ambiente, infatti, è il filo conduttore di Montagne e nuvole negli occhi, lungo cui si dipanano le storie degli innumerevoli personaggi che popolano il racconto, facendoci riflettere sul rapporto tra Uomo e Natura, sulle sue implicazioni e sui danni nefasti e irreversibili provocati dal primo sulla seconda.

montagne e nuvole negli occhi_coverAtrei è nato nella piccola isola di Wayo-wayo, dove la vita degli abitanti è scandita dai ritmi del mare. Secondo la tradizione dell’isola, i secondogeniti a quindici anni devono lasciarsi alle spalle la loro terra natia e intraprendere un viaggio senza ritorno nelle acque dell’oceano.

Alice, invece, vive a Taiwan, in riva all’oceano, devastata dal dolore per la morte del marito e del figlio, partiti anche loro per un viaggio senza ritorno tra le montagne taiwanesi.

Entrambi, quindi, sono alla deriva, senza appigli e senza certezze. Ma le cose cambiano nel momento in cui le loro strade si incontrano. Un vortice di rifiuti formatosi nell’Oceano Pacifico trasporta Atrei sulle rive di Taiwan, devastata da questa calamità che si abbatte sulla sua costa orientale, proprio dove si trova la casa di Alice, sempre più sommersa dalle acque dell’oceano, che continua inesorabilmente ad alzarsi.

Inizialmente non si capiscono Alice e Atrei, non hanno una lingua comune attraverso cui comunicare, ma hanno in comune qualcosa di più profondo, che non solo permette loro di riuscire a comprendersi, ma cambia profondamente il loro destino.

Su questa storia principale si innestano numero altre storie minori, ma non meno importanti, che fanno di Montagne e nuvole negli occhi un romanzo corale, in cui è presente la vita nelle sue mille sfaccettature. Ogni personaggio, infatti, ha il merito di arricchire il racconto di un aspetto, una sfumatura, un punto di vista, utili alla costruzione della storia.

Interessante anche lo spazio dato agli aborigeni di Taiwan, che rappresentano oggi una minoranza della popolazione taiwanese, ormai quasi completamente di etnia Han, il maggiore gruppo etnico cinese. Sono proprio gli aborigeni a scontare più di tutti i disastri ambientali provocati dall’uomo per inseguire interessi economici, senza nessuno scrupolo.

È arrivato il momento di pagare il conto. La Natura restituisce all’Uomo ciò che le sue scelte sconsiderate hanno provocato. Ed è tardi per rimediare. Un messaggio quanto mai attuale nel periodo storico che stiamo vivendo, molto dibattuto, ma ancora senza risposte adeguate. Si legge nel libro:

In passato abbiamo evitato di pagare il prezzo del nostro sviluppo, perché lo abbiamo scaricato su regioni più povere. Oggi finalmente l’oceano ci presenta il contro, e con i dovuti interessi.

Wu Ming-yi con Montagne e nuvole negli occhi porta il lettore a riflettere su questo, sull’impatto delle proprie azioni sul mondo che lo circonda, sull’importanza di fare scelte consapevoli. Lo fa mescolando e dosando elementi fantastici con altri drammaticamente reali, speranza e disperazione, positività e negatività.

Un doppio registro che contribuisce a rafforzare il messaggio che percorre tutto il romanzo e che si ripropone anche nella diversità delle tre isole che si incontrano nel corso della storia: l’isola di Wayo-wayo, incontaminata, dove il rispetto per la Natura viene prima di tutto, anche prima degli affetti e dei legami personali; l’isola di Taiwan, dove il progresso e gli interessi economici hanno soppiantato da tempo questo rispetto, provocando numerosi disastri naturali; l’isola di rifiuti che si abbatte su Taiwan, presentando il conto delle azioni dell’Uomo basate su questa mancanza di rispetto.

Dopo aver letto l’ultima pagina di Montagne e nuvole negli occhi, mi sono rimasti in testa una serie di interrogativi: su quale isola vorresti idealmente vivere? Cosa va preservato? E cosa possiamo e dobbiamo fare per riuscirci? Domande forse scontate, ma le cui risposte sono essenziali per il futuro di tutti.

 

Sommario
Data
Titolo
Montagne e nuvole negli occhi
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