Chen Jiang Hong dipinge le atmosfere himalayane per raccontare la determinazione di un piccolo monaco che riesce a superare le sue paure
Chen Jiang Hong ci porta in Tibet sulle montagne dell’Himalaya. Gli albi illustrati da questo pittore cinese si contraddistinguono sempre per una potenza espressiva mai scontata. Una caratteristica che si ritrova anche tra le pagine di Tensin e l’orchessa (Babalibri, 2020), una storia scritta da Pierre Bertrand e illustrata appunto da Chen Jiang Hong.
Protagonista è il piccolo monaco Tensin, che si offre di affrontare il lungo viaggio fino alla remota fonte della Roccia Forata, dopo che l’unica fonte d’acqua del monastero in cui vive si è prosciugata.
Affronta il viaggio con determinazione, portando con sé il suo yak Jumpa, una statuetta di Buddha in grado di intrappolare gli spiriti malvagi, regalatagli da una vecchietta che ha incontrato e aiutato lungo la strada, e il prezioso insegnamento di Buddha ricordatogli dal Grande Lama prima della partenza:
Chi è padrone di se stesso è più grande di chi è padrone del mondo.
Tre elementi che si riveleranno preziosi per la sua salvezza: Jumpa lo aiuterà a scappare dalla terribile orchessa che tenterà di mangiarlo, la statuetta di Buddha gli consentirà di imprigionarla, dopo essere riuscito ad affrontarla spinto dalle parole del Buddha pronunciate dal Grande Lama.
In Tensin e l’orchessa, il viaggio del piccolo monaco non sarà semplice. Anche se breve, sarà pieno di pericoli imprevisti, che lo porteranno a comprendere come spesso le cose non siano come sembrano e le apparenze ingannano. Tensin capirà di chi fidarsi e di chi diffidare, saprà avvalersi dei saggi consigli di chi ha più esperienza di lui, come il Grande Lama e la vecchietta incontrata subito dopo la sua partenza dal monastero, e saprà vincere le sue paure, affrontando gli imprevisti con coraggio e determinazione.
L’avventura di Tensin è un racconto sulla vita, fatta di ostacoli imprevedibili, tentazioni a cui spesso fatichiamo a resistere e prove che riusciamo a superare affidandoci a noi stessi e tirando fuori risorse che a volte non siamo nemmeno consapevoli di avere.
La storia scritta da Pierre Bertrand è molto forte e le illustrazioni di Chen Jiang Hong, con il loro grande impatto visivo, la traducono in immagini rendendola ancora più suggestiva e arricchendola di dettagli e particolari, dal volto della vecchietta segnato dalle rughe alla bellezza delicata e attraente della giovane donna che poi assumerà l’aspetto spaventoso della terribile orchessa, fino ai tratti paterni del Grande Lama.
Leggendo e guardando Tensin e l’orchessa mi è tornato in mente un altro albo scritto e illustrato da Chen Jiang Hong, Sann. Oltre a ritrovare la stessa forza espressiva di parole e immagini, ho riscontrato molti tratti comuni nei due protagonisti, Sann e Tensin, bambini pieni di coraggio, determinazione e valori.
Due storie capaci di emozionare e far riflettere, grandi e piccini.
Se volete leggere altri libri illustrati da Chen Jiang Hong:
Io e Mao