Sebastian Strangio spiega Paese per Paese come la Cina si relaziona con i suoi vicini, soffermandosi su passato, presente e futuro
Come sono cambiati gli equilibri nel Sudest asiatico in relazione all’ascesa della Cina sullo scenario internazionale? Come si sono riflettuti la politica cinese e i rapidi cambiamenti che hanno interessato il Dragone in questi decenni sui rapporti tra la Cina e i Paesi a lei vicini? Qual è la strategia cinese per affermare il proprio status di potenza a livello asiatico e internazionale e quali sono le possibili ripercussioni nella regione?
A tutti questi interrogativi risponde dettagliatamente l’analista australiano Sebastian Strangio nel libro All’ombra del dragone. Il Sudest asiatico nel secolo cinese, tradotto in italiano da Eva Allione e Piernicola D’Ortona e pubblicato da Add editore (2022).
In ogni capitolo, l’autore prende in considerazione un Paese del Sudest asiatico e ne analizza il rapporto con la Cina. Non solo ricostruisce la storia dello sviluppo di tale rapporto, ma si sofferma sulla situazione attuale, considerandola da diversi punti di vista e sviscerandone gli aspetti politici, il lato economico, il fattore militare e la dimensione culturale.
Filo conduttore dell’analisi di Sebastian Strangio è capire come la Cina si stia muovendo nel Sudest Asiatico per riuscire a ritagliarsi il ruolo di potenza dominante del continente. Un ruolo a cui ambiscono anche altre potenze mondiali, a partire dagli Stati Uniti, che puntano quindi a frenare questa avanzata cinese, nella consapevolezza che la regione è un’area strategica a livello internazionale. Proprio questa competizione tra superpotenze, sottolinea l’autore, è destinata ad alimentare la tensione nella regione e l’esito al momento resta incerto e per nulla scontato.
Si legge nell’introduzione:
In nessun’altra parte del mondo l’ascesa economica e militare della Cina è visibile quanto nel Sudest asiatico, regione dinamica ed eterogenea collocata al crocevia degli oceani Indiano e Pacifico. Dopo la fine della Guerra Fredda, da alleata di metà classifica qual era, la Cina è diventata una vera locomotiva economica, militare e persino culturale nelle undici nazioni della regione: Vietnam, Cambogia, Laos, Thailandia, Birmania, Singapore, Malesia, Indonesia, Brunei, Timor Est e Filippine.
Sono questi gli undici Paesi che Sebastian Strangio prende in considerazione, ripercorrendone la storia, la politica, l’economia e la situazione sociale e analizzando ognuno di questi aspetti rispetto alla Cina e alle sue relazioni passate, presenti e future con ogni singolo Paese.
Di fronte alle mosse del Dragone, i suoi interlocutori hanno due opzioni: gravitare nella sua orbita, garantendosi benessere e benefici, oppure prenderne le distanze e rinunciare di conseguenza a cospicui ritorni economici. L’autore ci mostra che entrambe le opzioni hanno pro e contro, benefici e costi. Ma pur nelle differenze, c’è un aspetto che accomuna tutti gli undici Paesi considerato: anche se ognuno si relaziona con la Cina in modo diverso e peculiare, nessuno può permettersi di ignorarla, ma deve accettare la sfida di adattarsi ai nuovi equilibri che il suo ruolo implica.
All’ombra del dragone. Il Sudest asiatico nel secolo cinese di Sebastian Strangio è un libro che più che essere letto deve essere studiato. Ricco di informazioni e di analisi ben documentate, fornisce al lettore strumenti indispensabili per comprendere le dinamiche in corso nel Sudest asiatico, facendo luce su scelte e prese di posizione cinesi e aiutando a comprenderne il significato profondo e le implicazioni per gli equilibri regionali e internazionali.