Accomunata alle scrittrici della Scrittura Individualistica, è autrice di poesie, racconti e romanzi tradotti e pubblicati in oltre venti Paesi

Hong Ying è nata a Chongqing, nella provincia del Sichuan, il 21 settembre 1962. Inizia la sua carriera letteraria scrivendo poesie, ma solo dopo essersi trasferita a Londra comincia a dedicarsi alla narrativa, ottenendo un successo internazionale.

 

BIOGRAFIA

Figlia di un battelliere del Fiume Yangtze e di un’operaia, ultima di sei figli, Hong Ying nasce da una famiglia povera, in un momento drammatico per la Cina. Il fallimento del Grande Balzo in avanti e il successivo triennio della Grande Carestia hanno travolto il Paese. Fame e sofferenza affliggono la popolazione, ormai stremata.

E la famiglia di Hong Ying non fa eccezione. Anzi. Il suo arrivo rende ancora più difficoltosa la situazione. Non vive né un’infanzia né un’adolescenza felici.

Tra le cause del suo malessere, prima la scoperta di essere nata da una relazione clandestina avuta dalla madre e il mancato rapporto con il vero padre, recuperato solo una volta raggiunta la maggiore età, poi una fallimentare relazione con il suo professore di storia, del quale era rimasta incinta, decidendo di abortire dopo il suo suicidio, infine il mancato superamento degli esami di ammissione all’università, che la spinge a iscriversi a una scuola professionale.

Nonostante le difficoltà, Hong Ying comincia a interessarsi alla poesia e a scrivere i suoi primi componimenti.

Nel 1989 si trasferisce a Pechino, dove frequenta dei corsi di scrittura dell’Accademia degli Scrittori Lu Xun. In quel periodo partecipa alla Primavera di Pechino, che culminerà nella tragica repressione di piazza Tian’anmen, il 4 giugno 1989. Un’esperienza che racconterà nel suo primo romanzo L’estate del tradimento.

Dopo essersi trasferita a Shanghai, dove per un paio d’anni frequenta l’Università Fudan, nel 1991 Hong Ying decide di lasciare la Cina e di trasferirsi a Londra, spinta soprattutto dall’impossibilità di pubblicare le sue opere nel suo Paese.

Una volta all’estero, infatti, dà alle stampe il suo primo romanzo, L’estate del tradimento, ambientato nel periodo dei fatti di Tian’anmen, che aveva vissuto in prima persona, pubblicato a Taiwan nel 1992 e circolato clandestinamente in Cina.

La sua narrativa è caratterizzata dalla spiccata presenza di elementi autobiografici, che Hong Ying attribuisce spesso ai personaggi femminili dei suoi libri.

Proprio questo tratto caratteristico la accomuna alle scrittrici considerate espressione della Scrittura Individualistica (Gerenhua xiezuo), come Chen Ran, Lin Bai, Hai Nan, Xu Xiaobin e Xu Kun, in cui trovano ampio spazio tematiche legate alle donne. Per approfondire questo fenomeno letterario, è reperibile sul web l’interessantissimo lavoro di Silvia Pozzi, intitolato Gerenhua xiezuo: una scrittura individualistica?: Chen Ran, Hai Nan, Hong Ying, Lin Bai, Xu Kun, Xu Xiaobin e la letteratura femminile cinese degli anni90.

Tra le scrittrici che vengono annoverate nella Scrittura Individualistica, Hong Ying è probabilmente il nome più noto all’estero. Le sue opere, infatti, sono state tradotte e pubblicate in molti Paesi, consentendole di raggiungere il successo a livello internazionale.

Pur vivendo all’estero, dove si è spostata prima con il professor Zhao Yiheng e poi con Adam Williams, scrittore di nazionalità inglese, a differenza di altri scrittori cinesi espatriati, ha continuato a scrivere in cinese.

 

LIBRI PUBBLICATI IN ITALIA

Hong Ying ha scritto poesie, racconti e romanzi. Qui mi limito a elencare le sue opere tradotte e pubblicate in Italia, quindi più facilmente reperibili.

estate del tradimento_coverCome già detto, il suo primo romanzo è L’estate del tradimento (Mondadori, 1997, traduzione di Rosa Lombardi), che si apre all’alba del 4 giugno 1989. Lin Ying, una giovane poetessa, sfugge ai carri armati e ai soldati, cercando disperatamente di raggiungere l’appartamento che divide con l’uomo che ama. Nel cuore ha il sentimento dell’inganno, del vuoto, la sensazione di un tradimento. Non sarà l’unico. Costretta a fuggire anche dalla sua casa e dai suoi affetti, Lin si trova sospinta nel vortice di terrore e pericolo che regnano a Pechino. In cerca di un’identità e di una libertà che le sfuggono, oppressa dalle memorie del passato e dagli sconvolgimenti del presente, comincia per lei una fase di radicale trasformazione. La disillusione politica si intreccia con quella amorosa e, mentre i suoi compagni si leccano le ferite o cedono ai ricatti della normalizzazione, Lin riscopre il suo corpo e la sua solitudine. E abbraccia un’altra utopia, quella della liberazione sessuale: la forza dell’eros è la sola forma di ribellione rimasta, l’unica risposta possibile alla legge marziale. Anche se può rendere oggetto di nuovi tradimenti. Pubblicato originariamente a Taiwan nel 1992, è stato censurato in Cina, dove è comunque ampiamente circolato in edizione clandestina.

figlia del fiume_coverL’anno successivo viene pubblicato Figlia del fiume. La mia odissea nella Cina di Mao (Mondadori, 1998, traduzione di Federica Passi), autobiografia di Hong Ying, in cui l’autrice, sullo sfondo della Rivoluzione Culturale, ripercorre i primi diciotto anni della sua vita, descrivendo i luoghi della sua infanzia a Chongqing, la povertà della sua famiglia e i momenti più significativi della sua adolescenza. Figura centrale del libro è la madre, una donna profondamente segnata da una vita di stenti e incapace di dare affetto.

Questi primi due libri di Hong Ying pubblicati in Italia da Mondadori sono attualmente fuori catalogo, ma comunque reperibili sul web.

Altri cinque suoi romanzi, poi, sono stati pubblicati da Garzanti. Nel 2005 arriva K. k.arte dellamore_coverL’arte dell’amore (traduzione di Barbara Bagliano), in cui Hong Ying racconta l’incontro tra Julian Bell, figlio di Vanessa Bell e beniamino degli intellettuali londinesi, appena arrivato in Cina, curioso di tutto e affamato di esperienze esistenziali e politiche, e Lin Cheng, scrittrice e poetessa, moglie di un professore universitario ed esperta nell’antica arte taoista dell’amore. Tra i due nasce una irresistibile attrazione fisica e spirituale, sullo sfondo di un Paese minacciato dall’invasione giapponese e attraversato da ondate rivoluzionarie. Lin diventa così K, l’undicesima lettera dell’alfabeto, l’undicesimo – e ultimo – amore di Julian. Partendo da un episodio storico realmente accaduto ma reinventato con straordinaria intensità, Hong Ying scrive una storia d’amore intensa e struggente e un romanzo sulla Cina moderna e sul suo rapporto con l’Occidente.

regina di shanghai_coverNel 2007 Garzanti pubblica La regina di Shanghai (traduzione di Marco Fumian), ambientato all’inizio del Novecento. La quindicenne Yuegui è rimasta sulla spiaggia tutta la notte ad aspettare la nascita del nuovo giorno. In paese è attesa la tenutaria del bordello più famoso di Shanghai: cerca giovani ragazze da istruire come concubine. È l’occasione di Yuegui per fuggire dal duro lavoro nelle risaie. A Shanghai, però, l’aspetta l’incontro con Chang Lixiong, capo della Triade che, colpito dal suo sguardo spavaldo e dalle sue forme generose, ne fa la sua concubina. Sotto la sua protezione entra nei meandri più oscuri della malavita. E quando la città sembrerà voltarle le spalle ancora una volta, Yuegui troverà da sola la forza di riscattarsi. Le sue doti amatorie e la sua personalità le apriranno la strada del successo all’Opera di Shanghai.

amanti del tempio_coverTerzo titolo di Hong Ying del catalogo Garzanti è Gli amanti del tempio (traduzione di Stefania Cherchi, 2008). Liu, affermata ricercatrice genetica, e suo marito Li sono dei privilegiati, esempio della nuova borghesia cinese: prestigiosi studi all’estero, una bella casa, un vita in continua ascesa. Soprattutto da quando Li è stato nominato capo responsabile del progetto della diga delle Tre Gole, nella remota contea di Liang. Una coppia all’apparenza perfetta, almeno fino al giorno in cui Liu non riceve una telefonata misteriosa. Una voce femminile afferma di dover consegnare urgentemente un regalo. Lo manda Li, che dopo la promozione manca sempre più spesso da casa. Ma, alla vista dell’inaspettato dono, un costoso profumo femminile così lontano dalla fredda personalità di Li, lo spettro del tradimento si insinua nella mente di Liu che decide di partire subito per raggiungere il marito. Sulle sponde del fiume Yangtze, mentre fervono i lavori per la costruzione della diga, Liu s’imbatte in verità sconvolgenti e inimmaginabili. Ma sarà l’incontro con l’enigmatico pittore Yueming a svelarle il passato segreto della sua famiglia e a darle una nuova consapevolezza del presente.

donna vestita di rugiada_coverLa donna vestita di rugiada (traduzione di Federica Passi, 2012) ci riporta a Shanghai, nel 1941. I giornalisti si affollano ai piedi della grande scalinata di marmo del Park Hotel, l’albergo più lussuoso della città. Una donna vestita di un lungo abito di seta scende lentamente i gradini, illuminata dai flash dei fotografi. Yu Qin, la grande attrice e cantante, è tornata in patria dopo una lunga assenza e il suo rientro sulle scene di Shanghai è l’evento più atteso del momento. Ma nel suo passato si nasconde un segreto. Un segreto che risale a molti anni fa, quando Yu Qin era solo una bambina rimasta tragicamente orfana. Il suo padre adottivo, Fred Hubert, un libraio franco americano, l’ha allevata con un preciso scopo: lavorare, come lui, per i servizi segreti americani. Grazie ai suoi insegnamenti Yu Qin è diventata una spia pericolosa e letale. Adesso che ha terminato l’addestramento a Hong Kong è arrivato il suo momento, la missione più importante: scoprire i piani di attacco giapponesi. Il destino del conflitto mondiale è nelle sue mani e per portarlo a termine deve usare tutta l’astuzia e le armi di seduzione di cui è capace. Ma il compito si rivela più difficile del previsto, perché il cuore di Yu Qin batte ancora per la sua patria, la Cina, e lei è disposta a tutto, anche a sacrificare sé stessa pur di salvarla.

ricordi della seta_coverInfine, nel 2015, Garzanti pubblica I ricordi della seta (traduzione di Sabrina Merolla e Ylenia Rosati). È l’alba e il battello fende le placide acque del Fiume Azzurro. Mentre le anatre selvatiche si alzano in volo, Hong Ying lascia la sponda del fiume e comincia a correre. Questo è l’ultimo tratto del viaggio che l’ha riportata nella natia Chongqing e sta correndo verso il capezzale della madre. Una madre adorata, ma allo stesso tempo fredda e distante. Forse troppo impaurita per fare anche solo una carezza alla figlia di un amore proibito. Un amore che ha sfidato tutte le convenzioni imposte dalla Rivoluzione Culturale cinese, ma a cui ha dovuto rinunciare per la famiglia. Hong Ying non riesce ad arrivare in tempo, gli occhi della madre si sono chiusi per sempre. Ma accarezzando il suo qipao di seta, ancora pervaso del suo delicato profumo, sente i ricordi dell’amore e delle ombre che si sono accumulate nel suo cuore. Ombre che riguardano i segreti della sua famiglia, ma che l’amore può trasformare in lucenti perle che risplendono nel futuro. Questa è la storia di una figlia illegittima, del suo amore disperato per la madre, di legami contraddittori e inscindibili.