Jamie Ford ci riporta nella Chinatown della città americana per raccontarci una storia di dolore e speranza, affetto e amore, su cui aleggia l’inconfondibile aroma del tè
Durante le vacanze natalizie, mi è capitato tra le mani il libro L’aroma nascosto del tè di Jamie Ford (Garzanti, 2018), di cui avevo già letto qualche anno fa gli altri due libri pubblicati in Italia, Il gusto proibito dello zenzero (Garzanti, 2010) e Come un fiore ribelle (Garzanti, 2013).
Ho deciso così di immergermi nuovamente nell’atmosfera di Seattle e della sua Chinatown, che lo scrittore Jamie Ford conosce molto bene, essendo cresciuto proprio nel quartiere cinese della città sullo stretto di Puget.
Ma la sua attenzione alle storie della comunità cinese deriva anche dalle sue origini familiari. Il suo bisnonno Ming Chung , infatti, nel 1865 arrivò a San Francisco dalla Cina e fu uno dei pionieri delle miniere del Nevada.
Entrambi questi elementi si ritrovano in L’aroma nascosto del tè. Il protagonista Ernest Young è costretto a lasciare la Cina a soli dodici anni, affrontando un viaggio lungo e faticoso, che lo porterà a sbarcare in America, in condizioni a dir poco precarie. La sua storia è raccontata in un parallelismo tra passato e presente, che porta il lettore a ripercorrere il dolore vissuto dall’Ernest bambino e ancora vivo nell’Ernest adulto, che a oltre cinquant’anni dal suo arrivo negli Stati Uniti, spinto dalla curiosità della figlia giornalista, svela un passato tenuto fino a quel momento nascosto.
A fare da ponte tra passato e presente un evento storico: le due edizioni dell’Esposizione universale di Seattle, quella del 1909 e quella del 1962. La prima Ernest l’aveva visitata suo malgrado, appena scarcato in America dalla Cina, venduto come premio della lotteria, la seconda la visita oltre cinquant’anni dopo, quando torna dove tutto è cominciato in cerca del suo primo amore, Fehn, conosciuta con la nave che l’ha strappato al suo Paese d’origine, ritrovata nella casa di Seattle dove ha lavorato e poi di nuovo persa.
Sono proprio l’amore e l’amicizia i fili che tengono insieme la storia del romanzo. Amore e amicizia che durano negli anni, nonostante le difficoltà, le separazioni e le distanze. Amore e amicizia che nascono dagli sguardi impauriti di bambini in balia degli eventi e dell’ignoto, crescono con loro, si trasformano e si rafforzano.
Anche in questo romanzo, come nei precedenti, Jamie Ford riesce a evocare luoghi, situazioni e atmosfere attraverso profumi e odori, che passano dalle pagine al lettore, trascinandolo nel cuore della storia, trasmettendogli le sensazioni dei suoi protagonisti e facendolo immergere nelle loro vite.
Non è una lettura impegnativa, ma è una storia emozionante che tocca le corde dell’anima.
Una menzione speciale alla copertina, che tra gli scaffali della libreria ha subito catalizzato il mio sguardo, anche se, a mio parere, è poco attinente con la storia e le sue ambientazioni.