Una storia in italiano e in cinese per conoscere come è nata una delle festività più importanti per la Cina e il significato dei suoi simboli principali
Nel 2022, il Capodanno cinese si celebra l’1 febbraio, chiamato anche Festa di Primavera. Per i cinesi è una delle ricorrenze più importanti e segna l’inizio di un nuovo anno lunare, che quest’anno sarà sotto il segno della Tigre. Come ogni festività, anche il Capodanno cinese porta con sé usanze e tradizioni che si tramandano da secoli e che ogni anno puntuali si rinnovano.
Molte sono poi le leggende legate a questa ricorrenza. Una di queste è raccontata nell’albo illustrato Nian – L’origine del Capodanno cinese (Cina in Italia, 2019) di Zhu Huiying, tradotto da Giulia Carbone.
È la terza uscita della collana INCINQUE, che si prefigge l’ambizioso obiettivo di diffondere la cultura cinese e la conoscenza dei caratteri cinesi, proponendo una collana che si svilupperà in cinque anni con l’obiettivo di presentare in tutto trecento caratteri cinesi. È, quindi, una collana interessante per diverse ragioni.
Innanzitutto si tratta di un libro bilingue, in cui la storia viene raccontata in italiano e in cinese. In ogni pagina il racconto procede parallelamente nelle due lingue, accompagnato dalle illustrazioni che aiutano a seguire la storia. Lo stile semplice e lineare utilizzato non solo rende il testo accessibile anche a bambini in età prescolare, ma fa di questo libro uno strumento utile per chi studia la lingua cinese.
Spesso, infatti, per chi studia una lingua straniera, leggere libri in lingua risulta uno scoglio difficile da affrontare. Nel caso del cinese lo è ancora di più. E parlo per esperienza diretta: aprire una pagina piena di caratteri può far letteralmente girare la testa!!! Ma cominciare con brevi storie per bambini può essere un modo più soft per approcciarsi alla lettura.
Altro aspetto interessante è rappresentato dal fatto che alla fine della storia, vengono approfonditi cinque caratteri utilizzati nel racconto, spiegandone brevemente l’origine, la storia e l’evoluzione.
Infine, nell’ultima pagina del libro c’è anche una griglia con l’ordine dei tratti per allenarsi a scrivere i cinque caratteri su cui ci si è soffermati. Certo, per chi è già avanti con lo studio del cinese probabilmente è un esercizio superfluo, ma per chi sta muovendo i primi passi nello studio del cinese è sicuramente un’occasione in più per allenarsi nella scrittura e memorizzare il corretto ordine dei tratti che compongono ogni carattere.
Oltre all’aspetto prettamente linguistico, Nian – L’origine del Capodanno cinese, come è evidente fin dal titolo, è particolarmente interessante anche per il contenuto della storia. Narra, infatti, una delle antiche leggende legate all’origine delle tradizioni del Capodanno cinese. In realtà, ne esistono innumerevoli versioni, tutte accomunate dal fatto di avere per protagonista il mostro Nian, nome che riprende la parola che in cinese significa “anno”.
Nella versione raccontata in questo albo illustrato, Nian vive nel fondo dell’oceano e ogni anno, durante i giorni più freddi, sale in superficie per divorare tutti gli abitanti del vicino villaggio. Un bambino, però, stanco di nascondersi, decide di affrontare il mostro e, grazie al suo coraggio, riesce nel suo intento di sconfiggerlo. Come? Non ve lo dirò ovviamente, per non rovinarvi il gusto della lettura, ma vi anticipo che le cose che userà diventeranno quelli che ancora oggi sono i simboli del Capodanno Cinese.
Trovo Nian – L’origine del Capodanno cinese un albo da non perdere per gli appassionati della Cina e della sua cultura, per chi da poco si è approcciato allo studio della lingua cinese e anche per far conoscere ai bambini tradizioni lontane ma sempre più presenti anche in Italia, dove ogni anno le comunità cinesi di molte città organizzano festeggiamenti per la Festa di Primavera.