Ventuno lettere percorse da un dolore profondo e lacerante, in cui Qiu Miaojin sviscera la sua interiorità
Ultime lettere da Montmartre di Qiu Miaojin (Calabuig, traduzione di Silvia Pozzi, 2016) non è una lettura facile. Pur essendo un libro piuttosto sottile, le sue pagine sono dense di riflessioni, ricordi, analisi, il cui filo conduttore è il dolore profondo che ha gettato la narratrice/autrice in una disperazione che non sembra avere una via d’uscita.
Qiu Miaojin (1969-1995) è un’autrice taiwanese che, dopo essersi trasferita in Francia per motivi di studio, è morta suicida a Parigi a ventisei anni.
Ultime lettere da Montmartre non è una semplice raccolta di lettere, ma un viaggio complesso che l’autrice compie dentro sé stessa, svelando le innumerevoli sfaccettature della sua interiorità e il groviglio di sentimenti ed emozioni che la attanagliano.
Il punto di partenza della sua disperazione è il tradimento e l’abbandono della sua ex Xu. Da questo avvenimento inizia un percorso complesso in cui riga dopo riga Qiu Miaojin sviscera la sua anima, in cui si mescolano rabbia e risentimento, solitudine e tristezza, odio e amore, ma anche incapacità di comprendere e di rassegnarsi, senso di abbandono e delusione.
Lettera dopo lettera, la narratrice cerca di elaborare quanto ha vissuto, mentre il lettore riesce a ricostruire il rapporto che ha avuto con Xu, che a un certo punto viene elevata a simbolo dell’Amore ideale di fronte alla cui perdita non ci può essere accettazione. L’unica strada che resta da percorrere è quella più tragica ed estrema: il suicidio. Una scelta di cui l’autrice scrive con estrema lucidità e razionalità.
Accanto all’amore perfetto incarnato da Xu, ruotano le altre storie rievocate dalla narratrice. Storie che, però, non sono totalizzanti, non reggono il confronto con la storia ideale. Yong, Qingjin, Laurence sono comparse con cui la narratrice condivide pezzi di strada, ma che non lasciano in lei il segno lasciato da Xu e soprattutto non riempiono il vuoto che ha dentro di lei. Quello che cerca è altro:
Nella mia vita voglio un amore profondo e totale – voglio l’eternità.
Ultime lettere da Montmartre è una lettura impegnativa, che deve essere metabolizzata. Ogni lettera richiede una lettura lenta e attenta per cogliere le sfumature di un animo complesso che, pur svelandosi senza filtri, a tratti resta incomprensibile.