Zhang Ailing è autrice di racconti, romanzi, saggi, sceneggiature per il cinema e adattamenti per il teatro
Zhang Ailing è una delle scrittrici cinesi del Novecento più note. Tra le sue opere racconti, romanzi, saggi, sceneggiature per il cinema e adattamenti teatrali.
BIOGRAFIA
Zhang Ailing, che è conosciuta anche con il nome inglese datole dalla madre Eileen Chang, è nata a Shanghai il 30 settembre 1920 ed è morta a Los Angeles l’8 settembre 1995.
Nata in una famiglia dalle origini illustri caduta in disgrazia dopo la fine dell’impero, Zhang Ailing non ha avuto una vita facile, fin dall’infanzia.
All’età di due anni cambiò città, trasferendosi a Tianjin con la famiglia, e a tre anni, quando la mamma, nipote di Li Hongzhang, funzionario della dinastia Qing, lasciò la Cina per l’Europa, rimase con il fratello maggiore e il padre. La mamma fu una presenza intermittente nella sua vita. Dopo aver fatto ritorno in Cina nel 1927 spinta dai problemi del marito dipendente dall’oppio, nel 1930 ottenne il divorziò, partì per la Francia e tornò a Shanghai nel 1937.
Nello stesso anno, Zhang Ailing si diplomò alla scuola superiore femminile cristiana Saint Mary’s Hall di Shanghai, ma fu costretta dal padre a vivere un lungo periodo di reclusione nella sua stanza, in seguito a una cruenta lite con lui e la sua nuova moglie. Furono mesi dolorosi, che segnarono profondamente la futura scrittrice. Vittima di violenze e malata, restò isolata dalla società e dai cambiamenti che la stavano interessando. Compiuti diciotto anni, scappò dalla casa paterna e si rifugiò dalla madre, ma nemmeno lì trovò la serenità sperata.
Nonostante fosse stata ammessa all’Università di Londra, il conflitto sino-giapponese le impedì di partire, costringendola a proseguire gli studi all’Università di Hong Kong, ma non poté portarli a termine a causa della caduta di Hong Kong in mano giapponese nel 1941, circostanza che la costrinse a tornare a Shanghai. Iniziò così la sua attività letteraria, scrivendo e pubblicando saggi in inglese e racconti in cinese.
Nel 1943, dopo essere entrata in contatto con un noto editore, scrisse una delle sue opere più note, La storia del giogo d’oro. Nel giro di un paio d’anni, ancora giovanissima divenne una delle scrittrici più popolari di Shanghai.
Nel 1944 si sposò con Hu Lancheng, un collaboratore del regime giapponese, da cui divorziò solo tre anni dopo.
Nel 1952, decisa a lasciarsi alle spalle la Nuova Cina, Zhang Ailing si trasferì a Hong Kong, dove restò fino il 1955 e pubblicò i suoi primi romanzi scritti in inglese,The Rice Sprout Song e Naked Earth.
Dopo un breve rientro in Cina, si trasferì negli Stati Uniti, dove conobbe il suo secondo marito, Ferdinand Reyher, scrittore e sceneggiatore di origini tedesche. In quegli anni si impegnò sia nella scrittura di romanzi per i lettori americani, che però non ebbero grande successo, sia in quella di sceneggiature per il mercato di Hong Kong.
Rientrò a Hong Kong e Taiwan solo dopo aver ottenuto la cittadinanza americana. In seguito alla morte del marito, si trasferì a Los Angeles, dove visse fino alla morte, avvenuta l’8 settembre 1995.
Nelle sue opere non c’è spazio per la politica, ma predominano i sentimenti, i rapporti tra uomini e donne, a cui fanno da sfondo la Shanghai degli anni Quaranta del Novecento e la Hong Kong occupata dai giapponesi, dove si incontrano e si scontrano le tradizioni cinesi e occidentali.
I TITOLI TRADOTTI IN ITALIANO
Le opere di Zhang Ailing tradotte e pubblicate in Italia sono quattro, in edizione Bur e attualmente sono tutte fuori catalogo, ma si riescono a reperire usate abbastanza facilmente.
La storia del giogo d’oro (金鎖記), tradotto da Alessandra Lavagnino e considerato il suo capolavoro, è stato pubblicato in italiano nel 2006. Si tratta di un’epopea al femminile, ambientata nel 1911, dopo la caduta dell’Impero, che ha per protagonista Qiqiao. Giovanissima, è costretta dal padre, umile mercante, a sposarsi come concubina a uno dei fratelli di una ricca famiglia di Shanghai, nella cui magione viene reclusa sotto la tirannide tradizionale imposta dalla suocera. Il marito di Qiqiao è un infermo e il resto della famiglia è impietoso verso di lei. Umiliata, nonostante la nascita di due figli, la protagonista si consola al pensiero dell’eredità che un giorno otterrà e inizia a esternare sentimenti d’amore, ricambiati, per il fratello minore del consorte, Jize. Rotti i legami con la famiglia d’origine, alla morte del marito e della suocera, dopo dieci anni di dolorosa convivenza nella “gabbia d’oro”, scopre che l’eredità tanto agognata è poca cosa e serve a coprire i debiti di Jize. Inizia per Qiqiao una discesa agli inferi in cui trascinerà tutta la sua famiglia: ormai dipendente dall’oppio, prima ripudia Jize e poi si dedica a devastare crudelmente la vita dei due figli, in un’impressionante escalation di perfidia.
Nel 2007 sono arrivati in Italia i tre racconti contenuti in Lussuria, tradotti da Maria Gottardo e Monica Morzenti, intitolati Lussuria (色戒), da cui è tratto l’omonimo film diretto da Ang Lee, I fiori di Yin Baoyan (殷宝滟送花楼会) e Quanto odio (多少恨).
Due anni dopo esce L’amore arreso, che contiene i due racconti Un amore devastante (倾城之恋) e Rosa rossa, rosa bianca (红玫瑰与白玫瑰), tradotti da Alessandra Lavagnino, Maria Gottardo e Monica Morzenti, e nel 2011 Tracce d’amore (留情 ), tradotto da Maria Gottardo e Monica Morzenti, in cui sono protagoniste due donne, una giovane e fresca di speranza, l’altra matura e disillusa. La prima sacrifica all’amore l’innocenza dell’infanzia, la seconda, che ha bruciato la propria giovinezza in un’unione sconveniente, accetta un matrimonio riparatore che esigerà un prezzo ancora più crudele: una vita senza emozioni.